lo scudo di talos-valerio massimo manfredi, riassunto per capitoli

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view post Posted on 10/7/2008, 13:40

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Riassunto Dello Scudo Di Talos
Kleidemos, figlio di Aristarkos, nasce con un piedino rattrappito. La legge di Sparta prevede che debba essere abbandonato sul monte Taigeto. Kleidemos però viene trovato da un vecchio pastore, che se ne occupa facendolo crescere tra gli Iloti. I due figli di Aristarchors iniziano due vite differenti: per Brithos si delinea una vita nobile, mentre per Talos (Kleidemos), così fu chiamato da Kristolaos, una vita da pastore. Più tardi, quando Brithos aggredisce Antinea, la contadina di cui Talos si è innamorato, i due ragazzi si scontrano senza sapere di essere fratelli; Brithos lo prenderà subito come suo scudiero nell’ esercito. Sul campo di battaglia a Platea, Brithos muore gloriosamente svelandogli le sue vere origini. Kleidemos rimane turbato dalla verità e vuole subito conoscere la madre naturale, che morirà nelle sue braccia. Kleidemos, eroe forte e valoroso, partecipa a varie battaglie sotto al comando del re Pausania. In un clima rovente in cui si sospetta un tradimento a svantaggio dei Greci, Kleidemos continua a dare prova di coraggio e lealtà. A Sparta muore il re Pausania che si scopre essere il traditore. Kleidemos, convinto di essere destinato a ridare la libertà agli Iloti, organizza la difesa e finalmente la città d'Ithome viene ricostruita. Gli ateniesi rimangono impressionati dalla resistenza degli Iloti e appoggiano la loro rivendicazione di libertà. Ma proprio quando potrebbe raccogliere i risultati del suo valore Kleidemos scompare. Il suo più caro amico, Karas, si mette alla sua ricerca fino a che si imbatte in un lupo che lo conduce vicino alla sua tana dove rinviene l'armatura e lo scudo dell'eroe.

RIASSUNTO DEL LIBRO “LO SCUDO DI TALOS” di V. M. Manfredi
Riassunto in 10 righe

Le crudeli leggi di Sparta costringono il nobile Aristarchos ad abbandonare il minore dei due figli, a causa di una malformazione ad un piede. Il bimbo però viene trovato e allevato da Kritolaos, un pastore ilota che gli da il nome di Talos. Durante la sua infanzia condivide le ingiuste e dure sorti degli Iloti.Ma il destino riporta Talos sulle tracce della sua famiglia d’origine, i Kleomenidi. Durante la battaglia delle Termopili per ordine del re porta un messaggio a Sparta con Brithos, suo fratello, senza sapere chi è. Per un lungo periodo combatte al suo fianco. Riconosciuto come figlio di Sparta quando ha drammaticamente vissuto la perdita del fratello, del padre e in seguito anche della madre, Talos combatte prima con la città, poi con il suo popolo adottivo, gli Iloti di Messenia, aiutandolo a sconfiggere Sparta e infine scompare tra i boschi come un lupo solitario.

Riassunto in 40 righe

Aristarchos, padre di Brithos e di Kleidemos, è costretto dalle crudeli leggi della città in cui abita, Sparta, ad abbandonare il figlio minore Kleidemos per via del piede malformato. Lo trova e lo alleva Kritolaos, che diventa per lui nonno. Kleidemos o meglio Talos, cioè il nome datogli dalla madre adottiva e da Kritolaos, è costretto a vivere come un’Ilota per tutta la sua infanzia, visto che i genitori adottivi lo erano anche loro. Kritolaos,quando Talos fu abbastanza grande, gli mostrò un’antica armatura con rappresentato un lupo, un bellissimo arco di corno e una spada. Talos imparò a tirare con l’arco con estremo impegno e diventò un capacissimo arciere. Un giorno, mentre si trovava con la sua fidanzata, un gruppo di spartiati, capeggiato da un tale di nome Brithos, decise di schernirla ma Talos, spinto per l’amore di Antinea(così ella si chiamava), si buttò in mezzo al gruppo e la difese colpendo fortemente gli aggressori. Quando fu tempo di partire per combattere l’impero persiano, ogni spartiate scelse con sé un ilota. Brithos, volendo capire qualcosa di lui, scelse Talos. Dopo aver combattuto duramente per qualche giorno alle Termopili, il re Leonidas decise di rimandare a Sparta Brithos, un suo amico e Talos con un messaggio in cui era scritto che Brithos era fratello di Talos e che aveva deciso di salvare i due giovanotti per non far estinguere una delle più nobili famiglie di Sparta; ma durante il tragitto il messaggio venne trafugato da un membro della Krypteia e sostituito con uno vuoto falsificando il sigillo regale. All’arrivo a Sparta gli Efori in riunione con gli Anziani aprirono il messaggio e, vedendolo vuoto, credettero che i ragazzi l’avessero fatto per fuggire. Per questo l’onore della famiglia di Aghias(l’amico inviato insieme a Brithos) e della famiglia di Brithos fu infangato. Aghias si impiccò quella stessa notte mentre Brithos avrebbe compiuto lo stesso una sera dopo se non gli fosse arrivato in tempo un pugno da Karas, amico di Talos il lupo, facendolo svenire prima di uccidersi. Egli riuscì a convincerlo a battersi con lui come un oplita incognito per il bene delle famiglie aggredite e ben presto conquistò la fama dell’“oplita del dragone” per via della rappresentazione di un dragone rampante sullo scudo. L’ultimo atto eroico di Brithos fu di buttarsi contro l’esercito persiano uccidendo molti soldati. Dopo la morte di Brithos finalmente Talos-Kleidemos scoprì la sua vera identità e ritornò dalla sua vera madre che dopo averlo riconosciuto morì di crepacuore dalla felicità. Dopo la morte di sua madre, Kleidemos diventò capitano del quarto distretto degli Uguali, collaborò con Re Pausanias ed andò al cospetto del Gran Re per recapitare un messaggio. Quando tornò indietro il Re gli consigliò di ritornare a Sparta facendo finta di avergli voltato le spalle perché gli Anziani e gli Efori tramavano contro di lui. Così fece, ma gli anziani e gli Efori decisero di uccidere il re. Arrivato a Sparta, la madre adottiva di Talos andò a trovarlo e gli diede indicazioni su dove trovare Antinea che nel frattempo era andata via. Ritornato a Sparta, a causa di un terremoto trovò tutto distrutto o pericolante. La mattina dopo gli Iloti attaccarono, stufi di dover servire. Quella stessa notte Karas, che torturato dalla Krypteia era ora cieco da un occhio, andò a trovare Talos. Karas portò Talos dove giaceva la spada maledetta che purificò con il sangue. Il giorno dopo Talos il lupo, armato di tutto punto, prese comando degli Iloti e li guidò fino a Ithome, la città abbandonata degli Iloti. Là combatterono violentemente per tre anni fino a quando sotto consiglio dell’oracolo di Delfi gli spartiati restituirono la libertà agli Iloti loro schiavi. Quando Karas parlò con uno spartiate del suo capo, Talos, si accorse che era scomparso. Karas andò di corsa fino alla città abbandonata ma non trovò niente. Ad un certo punto un lupo ululò e iniziò a correre verso un albero dove Karas vide l’armatura con il lupo abbandonata e insanguinata. Karas la raccolse e la lavò addolorato per la sorte di Talos che non poté più rivedere perché scomparve tra i boschi.

Oggetto: riassunto, spazio e tempo, caratteristiche dei personaggi e commenti del libro “Lo scudo di Talos” di Valerio Massimo Manfredi

Riassunto
Aristarchos, figlio di una delle più grandi famiglie nobili di Sparta, non potendosi sottrarre alla legge della propria popolazione (la quale vuole che il figlio di uno spartano con problemi alla nascita venga sacrificato).Per questo motivo, in una notte di pioggia, prende in braccio il figlio Kleidemos storpio ad un piede, e, dopo aver corso per molto tempo all’interno di un bosco, lo posa all’interno di un tronco d’albero cavo lasciandolo al suo destino. La mattina seguente Kritolaos, però, un pastore ilota, viene portato dalle sue pecore nel luogo in cui Aristarchos aveva depositato Kleidemos, la notte precedente; lo raccoglie e lo porta a casa sua. Da quel momento in poi Kleidemos verrà ribattezzato Talos il lupo, e verrà allenato allo scopo di difendersi nonostante il piede storpio. Dopo aver dato prova di ciò, battendo suo fratello Brithos, che stava molestando una ragazza, Antinea ( di cui Talos si era innamorato), il vecchio lo porterà all’interno della cavità di un albero, affidandogli l’arco appartenuto all’ ultimo re ilota, Aristodemo. Dopo essersi allenato per un anno con l’arma donatagli dal vecchio, Talos andrà in guerra e sarà a sua insaputa servitore del fratello. Durante la battaglia delle Termopili il re Leonidas rimanderà i due fratelli a Sparta, con la scusa di dover recapitare un messaggio agli efori. Il militare (anch’esso figlio di un nobile) che li accompagnava, si impiccherà per la vergogna di non aver concluso la battaglia.
Tornato dalla guerra Talos scoprirà che il vecchio Kritolaos è morto, e così il giovane viene affidato alla custodia di Karas, un gigante ilota che sollecitato dallo stesso Talos, salverà il fratello che voleva uccidersi. Dopo averlo salvato, gli proporrà un piano per riabilitare la sua immagine agli occhi degli spartani: esso prevedeva la distruzione delle armate persiane attraverso un attacco a sorpresa. Dopo due anni di scorribande, i due fratelli incutevano terrore come una leggenda seppure fossero ancora ignoti agli occhi di tutti. Per riabilitare in modo definitivo l’orgoglio di Brithos, Talos decise di farlo scendere in campo durante la battaglia di Platea quando i due avversari erano in stallo.Grazie a quella entrata in scena gli spartani vinsero, Brithos ritrovò l’orgoglio anche se morì e Talos cambiò in pochi giorni classe sociale passando da ilota a spartano.
Dopo questo cambiamento andò a combattere in Asia come generale per 4 anni distruggendo molte armate persiane.Quando tornò dall’Asia gli Efori lo volevano uccidere a sua insaputa, però, per sua fortuna, al suo ritorno a Sparta, ci fu un terremoto che sconvolse i ritmi quotidiani della città. Quando entrò in città ci fu un attacco degli iloti ai danni degli spartani, ma lui non seppe da che parte schierarsi, perché pur essendo diventato un nobile dopo la morte dell’intera famiglia, era stato allevato dagli iloti a causa dell’assurda legge spartana. Decise di schierarsi con gli iloti e di ricostruire la vecchia città, distrutta molto tempo prima dagli spartani, quando Karas lo riportò dentro l’albero cavo e gli affidò tutte le armi che erano appartenute ad Aristodemo, divenendo così il nuovo lupo del Taigeto. Dopo aver fatto ciò rimase all’interno della città per due anni circondato sempre dalle truppe spartane; però, per sua fortuna quando gli spartani stavano per sferrare l’attacco decisivo arrivò un messaggio dal re di Sparta che era stato obbligato dal re di Atene a lasciare gli Iloti nella città da loro ricostruita. Dopo tutto il trambusto che successe quando arrivò il messaggio, Karas andò a cercare Talos che si era addentrato nel bosco, ma ritrovò soltanto la sua armatura attaccata ad un albero con il sangue degli spartani fresco che colava ancora, vide girare intorno ad essa un lupo e pensò subito che se gli iloti avessero avuto bisogno di aiuto Talos il Lupo avrebbe di nuovo indossato quell’armatura.

Spazio
La storia si svolge soprattutto a Sparta e nelle terre asiatiche dove in passato si sono svolte battaglie e guerre sanguinose; infatti, vengono descritte le battaglie di Maratona, Platea


Se avete altri riassunti da sapere non esitate a chiedere! Basta che create una nuova discussione per fare altre richieste su qualsiasi riassunto : hum :
 
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